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Category: 2011, CONFERENZE/INCONTRI, Festival 02 creazioni, FESTIVALS by • apr 27th, 2011
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WORK IN PROJECT #1 | TECNOLOGIA – ECOLOGIA

WORK IN PROJECT #1 | TECNOLOGIA – ECOLOGIA

Stefano Mirti

4 maggio 2011 | 16.00-17.30

Aula Magna, Campus Trevano SUPSI

L’evento gratuito è organizzato in collaborazione con il Laboratorio Cultura Visiva SUPSI e con la consulenza di Mario Mattioda

La discussione punta a rispondere alle seguenti domande:

Quale condizione viviamo oggi, circondati da tecnologie che non si offrono più come strumenti, ma si configurano come “ambienti”, influenzando profondamente la nostra vita, il nostro comportamento, la nostra percezione del mondo?

Continuerà la tecnologia a ridefinire la natura, facendola evolvere, o più forte sarà il rischio dell’imponderabile, già evidente negli sconvolgimenti naturali, nei disastri ecologici, nei fantasmi della clonazione?

Il pensiero ecologico è condannato ad assestarsi su posizioni sempre più conservatrici, o possiamo immaginare nuove alleanze tra natura e tecnologia in grado di fornire un habitat al nostro esistere tecnologicamente modificato?

L’obiettivo della conferenza è di ancorare la tematica ecologico – tecnologica alla ricerca artistica contemporanea e alle pratiche dell’Interaction Design, ri-direzionando i concetti stessi di creatività e di progettualità.

TIME ACTIVITY:

Saluto 16.00

Luca Colombo, direttore Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design SUPSI

Interventi:

h. 16.10 Gianni Vattimo, filosofo

h. 16.30 Giorgio De Michelis, cultore di filosofia e di scienze umane

h. 16.50 Stefano Mirti, architetto e designer

discussione fino alle 17.30 con moderatore Vito Calabretta, giornalista e critico d’arte

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Gianni Vattimo

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Gianni Vattimo è nato nel 1936, a Torino, dove ha studiato e si è laureato in Filosofia; ha poi seguito due anni i corsi di H. G. Gadamer e K. Loewith all’università di Heidelberg, e ha studiato con Hans-Georg Gadamer e Luigi Pareyson. Dal 1964 insegna all’Università di Torino, nella quale è stato Preside, negli anni ’70, della Facoltà di Lettere e Filosofia. È stato “visiting professor” in alcune università americane (Yale, Los Angeles, New York University, State University of New York) e ha tenuto seminari e conferenze in varie università di tutto il mondo. Negli anni Cinquanta, insieme a Furio Colombo e Umberto Eco, ha lavorato ai programmi culturali della Rai-Tv, conducendo tra l’altro il programma settimanale politico-informativo “Orizzonte”. È membro dei comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere; è socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Ha diretto la “Rivista di Estetica”. Ha ricevuto lauree honoris causa da numerose università del mondo. È Grande ufficiale al merito della Repubblica italiana (1997). Attualmente è vicepresidente dell’Academía da Latinidade. È (ed è già stato, tra il 1999 e il 2004) deputato al Parlamento europeo.

Nel 2006, Vattimo ha raccontato la sua vita a Piergiorgio Paterlini, autore dell’autobiografia “a quattro mani”, pubblicata da Aliberti (Non Essere Dio).

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Giorgio De Michelis

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La questione ecologica può avere, nell’ambito delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), un’ispirazione ideologica, opportunistica oppure problematica.

Tralasciando, le prime due, che meriterebbero di essere contrastate adeguatamente, di cui qui non ci occupiamo, che cosa intendiamo quando vogliamo adottare una prospettiva problematica sulle relazioni tra ICT ed ecologia? In primo luogo, che la qualità ecologica non va considerata come qualche cosa da aggiungere alle tecnologie, ma che ci interessa che essa scaturisca dal modo stesso in cui noi sviluppiamo l’innovazione tecnologica e la diffondiamo nel mondo.

Allora, in primo luogo, diremo che la questione ecologica va declinata in termini di sostenibilità; in secondo luogo, che il discorso deve coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale, in terzo luogo che tra gli stakeholders vanno considerate anche le generazioni future.

Per fare questo bisogna cambiare il modo con cui progettiamo le ICT, adottando un approccio di people-centred computing e di interaction design.

Giorgio De Michelis insegna Informatica per l’Organizzazione e Interaction Design all’Università di Milano – Bicocca. Insegna anche all’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Nelle sue ricerche si occupa di Reti di Petri, Computer Supported Cooperative Work, Community Systems, Knowledge Management, Interaction Design.

Nel 2008 ha creato uno spin off della sua Università, itsme, che ha l’obiettivo di creare un nuovo sistema operativo per workstation nella prospettiva del situated computing.

A settembre 2011 uscirà presso MIT Press il libro “Design Things” di cui è co-autore.

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Stefano Mirti

“Technology is the answer. What was the question?”

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In questa presentazione ho raccolto una serie di esempi di interessanti progetti in cui è stato una sorta di mix tra design, tecnologia, interazione.

 

“interazione” è inteso nella sua accezione più ampia.

Può essere l’interazione tra un umano e un altro essere umano.

Può essere l’interazione tra un umano e un qualche tipo di macchina.

Può essere l’interazione tra un essere umano e natura.

Può essere l’interazione tra i soggetti umani e altri (fisico, concettuale …)

 

Gli esempi sono stati selezionati sulla mia interessi soggettivi e di conoscenza.

In questo senso non vi è alcun tentativo di classificare e organizzare qualcosa.

Questa presentazione dovrebbe essere intesa come la mia collezione personale di riferimenti interessanti per quanto riguarda le persone che hanno fatto cose non così diverso da quello che sto facendo adesso.

Le cose hanno un aspetto diverso, perché queste persone vivevano in luoghi diversi e in tempi diversi.

Stefano Mirti si laurea in architettura al Politecnico di Torino con successivo dottorato di ricerca in tecnologia dell’architettura presso lo stesso Politecnico. Successivamente si trasferisce in Giappone per il post-dottorato (Tokyo University, Tadao Ando Lab) con successivo incarico di insegnamento presso la Tama Fine Art Academy (Tokyo).

Dal 2001 al 2005 e’ professore associato all’Interaction Design Institute Ivrea, di cui e’ anche il responsabile della e1 (exhibition unit). Come architetto e’ uno dei fondatori di Cliostraat [www.cliostraat.com].

Dal gennaio 2007 all’ottobre 2010 e’ stato il direttore della scuola di design di NABA [www.naba.it].

Stefano Mirti è uno dei soci fondatori di Id-lab [www.interactiondesign-lab.com], di cui e’ il responsabile delle attivita’ progettuali.

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Vito Calabretta

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Nato nel 1963, ho trascorso l’infanzia in un paesino della Calabria, in una città della Sicilia e sul confine tra Liguria e Costa Azzurra, dove mi sono stati somministrati i primi rudimenti scolastici e musicali. Dopo il liceo mi sono trasferito all’università a Milano dove tuttora vivo con una moglie e tre figli. Ho una formazione nelle scienze sociali e ho lavorato sia nell’ambito dell’arte che in quello industriale. Sono sempre stato politicamente impegnato e credo che ogni persona sia anche un soggetto politico. Sono pubblicista, mi è successo di scrivere su argomenti diversi e coltivo il racconto come modalità di analisi e di comunicazione.

Ricerca e conduzione del progetto di

MARIO MATTIODA

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Dopo un percorso di studi psicologici e psicoanalitici, Mario Mattioda, inizia ad occuparsi di Interaction design nel 1992, come analista presso lo studio di progettazione interattiva MiLàNo. Negli anni successivi lavora alla progettazione di un sistema informativo per la psichiatria ed è co-autore di un manuale di usabilità. Dal 2003 al 2005, come consulente presso l’Interaction Design Institute Ivrea (IDII), organizza seminari e convegni di filosofia e design ed è co-autore di diverse pubblicazioni su temi metodologici e di valutazione dei progetti (ID Almanacchi, Practice and Theories in Interaction Design, Conversazione Sottsass /De Lucchi). Nei due anni successivi, come curatore della Limehouse Arts Foundation di Londra, organizza installazioni di arte contemporanea a sfondo sociale, tra le quali Tupac Project di Paolo Chiasera. Nel 2008 svolge attività di coordinamento didattico per il corso Index, presso la Facoltà di Architettura di Alghero e nel 2010 è curatore e co-autore del libro Index-Interaction Design Experience.

One Response »

  1. [...] CALABRETTA VITO [...]

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